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Tra gli anni '60 e '70 il "Whole Earth Catalog" di Stewart Brand diffuse sensibilità ambientaliste, conoscenze enciclopediche e istruzioni tecniche ispirando gente molto influente

A ottobre è stato pubblicato online un archivio che contiene quasi tutti i numeri del Whole Earth Catalog (il “Catalogo dell’intera Terra”), un famoso periodico di controcultura statunitense fondato dal biologo e scrittore statunitense Stewart Brand nel 1968. Il Whole Earth Catalog è ancora oggi ricordato e da qualcuno venerato perché è considerato l’anticipatore di alcune riflessioni e tendenze che sarebbero entrate a far parte nel discorso pubblico vent’anni dopo, con l’avvento di internet, dei motori di ricerca, delle enciclopedie libere e dei servizi di e-commerce. Fu stampato trimestralmente fino al 1971, quando le pubblicazioni furono interrotte, anche se negli anni successivi vennero realizzate a cadenza irregolare alcune edizioni speciali o celebrative: l’ultimo volume, Whole Earth Catalog: 30th Anniversary Celebration, fu pubblicato nel dicembre del 1998.

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Nei mesi scorsi la biblioteca di internet – e con essa il futuro dell’accesso alla cultura online – è finita sul banco degli imputati. Nelle aule di un tribunale federale di New York si è svolto il primo round di un procedimento legale intentato da alcuni editori americani nei confronti di Internet Archive, la biblioteca digitale non profit fondata dall’informatico, attivista e archivista Brewster Kahle nel 1996 a San Francisco. Lo scontro è tra Davide e Golia, e rischia di definire per sempre il modo in cui la conoscenza è condivisa.

Cosa è e cosa vuole Internet Archive

“Accesso universale alla conoscenza” è da 27 anni lo slogan di Internet Archive. L’organizzazione raccoglie e mette a disposizione di chiunque, gratuitamente, 37 milioni di libri, 16 milioni di file audio e molti altri contenuti nonché servizi come la Wayback machine, il più noto archivio di pagine Web. Una delle maggiori e più evidenti eredità culturali e intellettuali che gli esseri umani possano vantare per raccontare la loro storia.

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